Egitto: l’inquinamento ha trasformato il delta del Nilo in un deserto
Le acque del delta del Nilo sono fondamentali per la sopravvivenza di umanità ed ecosistemi, ma l’inquinamento sta alterando l’equilibrio dell’ambiente. A certificarlo ci ha pensato uno studio di recente pubblicato in Earth’s Future, rivista dell’Unione Geofisica Americana. I ricercatori hanno mostrato che la situazione è critica e che il momento di mettere a punto strategie coerenti è arrivato.
Inquinamento nel delta del Nilo
A mostrare che l’inquinamento sta trasformando il delta del Nilo in un ambiente a rischio ci ha pensato un team dell’Università della California Meridionale. I ricercatori hanno analizzato una serie di campioni di sedimento raccolti nei due bracci del delta e li hanno testati per la presenza di metalli pesanti. Tra le sostanze nocive rilevate spiccano cadmio, nichel, zinco e rame. Tali inquinanti risultano pericolosi sia per le comunità che contano sulle acque del fiume per il proprio sostentamento, sia per gli animali che intorno a esse si muovono. A rischio ci sono, dunque, circa 60 milioni di persone e diverse specie di uccelli migratori.
Problemi intorno al Nilo
I nuovi dati emersi sugli alti livelli d’inquinamento nel delta del Nilo rappresentano un campanello d’allarme. In un Paese arido, come l’Egitto, le acque del fiume diventano, infatti, una risorsa imprescindibile. Queste vengono utilizzate tanto per l’irrigazione, quanto per garantire le scorte di acqua potabile e i problemi sono diversi.
La maggior parte degli inquinanti rilevati vengono trasportati da acque di scarico agricole e urbane non trattate in modo adeguato. I metalli pesanti finiscono, dunque, per accumularsi sul letto del fiume, perché, a differenza dei contaminanti organici, non si degradano. A rendere la situazione ancora più critica contribuiscono, poi, le dighe, costruite a monte. Queste bloccano il naturale flusso del fiume e impediscono, quindi, di disperdere le sostanze dannose nel Mediterraneo.
Significato dello studio sul delta del Nilo
Il nuovo studio sugli alti tassi di inquinamento del delta del Nilo mira a smuovere le autorità. Essam Heggy, autore leader, ha specificato che una superficie ristretta, paragonabile a quella del New Jersey, ospita la stessa popolazione di Florida e California messe insieme. L’impatto della contaminazione è stato fino ad oggi ampiamente sottovalutato, ma il governo si trova adesso di fronte a una scelta.
La prima possibilità consiste nel garantire acqua sufficiente al settore agricolo, indipendentemente dalla problematica inquinamento. Ciò permetterebbe di tutelare la produzione alimentare, ma implicherebbe un ulteriore utilizzo di acque non trattate. La seconda opzione consiste, dunque, in un concreto impegno nella salvaguardia di ambiente e salute pubblica, che potrebbe, però, influire sulla sicurezza alimentare del Paese.
L’inquinamento sta trasformando un ecosistema unico, come quello del delta del Nilo, in un deserto. Heggy ha sottolineato che oggi una civiltà con 7.000 anni di storia alle spalle deve fare i conti con uno stato di degrado ambientale non più ignorabile e la ricerca va approfondita. Gli abitanti dell’Egitto, in costante crescita, sono, infatti, ormai 100 milioni e la questione idrica si fa sempre più delicata.
