inNaturale
Home
>
Due anni su Marte: le scoperte del rover Perseverance

Due anni su Marte: le scoperte del rover Perseverance

Tra rocce vulcaniche e tracce organiche, il rover Perseverance ha fatto scoperte interessanti sul passato geologico e biologico di Marte

Nel luglio 2020 è partita la missione “Mars 2020”, che ha portato il rover Perseverance della NASA sul pianeta Marte a caccia di tracce di vita. Sono passati quasi tre anni, da quel giorno, di cui due dal momento dell’atterraggio. Il rover ha raccolto e analizzato vari campioni, ricavando già qualche informazione interessante sulla geologia e sulla biologia del pianeta rosso. Perciò ci chiediamo: che cosa è stato scoperto fino ad oggi?

rover perseverance marte
@envatoelements

La missione del rover Perseverance su Marte

Il rover Perseverance, soprannominato “Percy”, ha toccato la superficie di Marte nel febbraio 2021. È atterrato all’interno di Jazero, un cratere da impatto di 45 km di diametro formato fra 3.7 e 4.1 miliardi di anni fa.

Dopo molti mesi di test, nel giugno 2021 sono iniziati i veri e propri campionamenti. Prima all’interno del cratere, che si pensa fosse il bacino di un antichissimo lago. Poi, a partire dall’aprile 2022, sul suo lato ovest, dove si trovano i resti di un delta di fiume.

Lo scopo della missione è uno solo: cercare tracce di un’antica presenza di vita sul pianeta. Da un lato cercando direttamente delle biofirme, cioè elementi, molecole, isotopi o fenomeni frutto dell’attività di forme di vita. Dall’altro, studiando la geologia per capire che tipo di ambiente fosse in passato.

Scoperte geologiche e biologiche

I campioni hanno rivelato un ambiente molto più dinamico e ricco di quanto si pensasse.

Prima di tutto, il rover ha trovato rocce di origine vulcanica. Considerando la loro composizione, e il tipo e la dimensione di cristalli che contengono, si pensa che siano il frutto di almeno due episodi vulcanici, successivi alla formazione del cratere.

Poi sono stati trovati minerali e strati di rocce sedimentarie che sono un tipico segno della presenza di acqua di lago, o anche di delta di fiumi che hanno riversato quest’acqua nel cratere. Prima di prosciugare, intorno a 3 miliardi di anni fa, il lago deve essere sopravvissuto per decine di migliaia di anni.

È proprio in questo ambiente lacustre che potrebbe essere nata la vita. E infatti il rover ha trovato carbonati, solfati e altri sali importanti per la sua formazione. E, soprattutto, tracce di materiale organico in ogni campione preso dal delta di fiume.

I prossimi obbiettivi

Arrivati a febbraio 2023, il rover Perseverance ha collezionato 18 campioni di quella parte di superficie di Marte. Al momento, ne ha lasciati 9 in un punto prestabilito, dove in futuro saranno recuperati.

Verso la fine del decennio, infatti, NASA e ESA lanceranno una missione congiunta per recuperare i campioni di Percy. Intanto, il rover continua la sua ricerca, diretto adesso verso la sommità del delta e verso il bordo dell’antico lago.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
Scopri di più
Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
Scopri di più
Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte