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Antico Egitto, scoperto un nuovo zodiaco nel Tempio di Esna

Antico Egitto, scoperto un nuovo zodiaco nel Tempio di Esna

Dopo quello di Dendera, un restauro riporta alla luce il secondo esempio mai rinvenuto di zodiaco in un tempio dell’Antico Egitto

Si potrebbe pensare che rappresentazioni come quelle dello zodiaco siano comuni in una cultura ricca e antica come quella dell’Antico Egitto. E invece si tratta di cose molto rare nelle decorazioni dei templi, tant’è che fino a oggi ne era stata trovata solamente una. Durante un recente restauro, però, ne è stata scoperta un’altra nel Tempio di Esna.

zodiaco antico egitto
@envatoelements

Il secondo zodiaco dell’Antico Egitto

Lo zodiaco è quella fascia di costellazioni che viene attraversata da Sole, Luna e pianeti durante il loro moto apparente nel cielo. Pare che siano stati i Babilonesi nel 2° millennio a.C. i primi a gettare le basi del concetto. Da loro sarebbe arrivato ai Greci nel 6° secolo a.C., e da questi agli Egizi nel Periodo Tolemaico, cioè fra 4° e 3° secolo a.C.. Infatti, il primo esempio rinvenuto fino a oggi di zodiaco dell’Antico Egitto risale al Periodo Tolemaico, ed è stato trovato nel Tempio di Hator, a Dendera.

Lo scorso 19 marzo, il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha annunciato la scoperta. Al termine di un’operazione di restauro, è stato rivelato un nuovo zodiaco nel Tempio di Khnum, nella città di Esna, anche questo risalente allo stesso periodo.

Astrologia, astronomia e mitologia

Nella raffigurazione si possono osservare tutte le 12 costellazioni che compongono lo zodiaco, dall’Ariete fino ai Pesci. Si riconoscono anche pianeti come Giove, Saturno e Marte, e anche stelle e costellazioni che gli Egizi usavano per misurare il tempo.

Ma non ci sono solo elementi astrologici e astronomici. Compaiono anche immagini di serpenti e coccodrilli. O creature mitologiche o divine come un serpente con una testa di ariete, o un uccello con quattro ali, testa di coccodrillo e coda di serpente.

L’importanza della scoperta

Gli strati di fuliggine e sporcizia che coprivano le immagini erano tanto spessi da aver richiesto cinque anni di restauro. Infatti, fino a oggi, in nessuna pubblicazione riguardante il Tempio si era mai ipotizzata la presenza di una rappresentazione del genere. La scoperta è quindi davvero significativa, perché ne fa il secondo esempio di zodiaco proveniente dalla cultura dell’Antico Egitto.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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