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Aglio orsino, come riconoscerlo e distinguerlo da specie vegetali velenose

Aglio orsino, come riconoscerlo e distinguerlo da specie vegetali velenose

L'aglio orsino si usa in cucina ma conviene non raccoglierlo in natura per non confonderlo con altre specie vegetali velenose

Raccogliere le erbe spontanee commestibili ha un certo fascino, ma bisogna saperle riconoscere. Infatti, è facile per chi non è un esperto ma un neofita cadere in errore e confondere specie vegetali che sono molto simili tra loro. E' questo il caso dell'aglio orsino, una pianta commestibile simile all'aglio comune ma che è meglio non raccogliere in natura per non magiare per errore specie vegetali simili ma velenose.

Aglio orsino
@envatoelements

L'aglio orsino

L'aglio orsino è molto simile al suo "cugino" aglio comune. Entrambi sono commestibili ed hanno praticamente lo stesso sapore. Oltre a questa caratteristica, l'aglio orsino ha altre qualità ritenute benefiche per la salute dell'uomo, tanto che non sono poche le persone che hanno deciso di coltivarlo in casa.

Infatti, questa pianta ha proprietà antibiotiche e antimicotiche, quindi aiuta il nostro corpo a debellare infezioni batteriche e fungine. Inoltre, è ricco di vitamine e minerali. Le sue proprietà nutritive sembrano essere apprezzate anche dagli orsi. Infatti, la leggenda popolare vuole che gli orsi mangino grandi quantità di aglio orsino una volta risvegliati dal lungo letargo invernale.

Come distinguerlo dalle altre specie vegetali

L'aglio orsino ha tanti imitatori in natura. La versione commestibile è una pianta officinale spontanea e perenne che cresce anche nei nostri boschi lungo i fiumi o le aree umide. L'aglio orsino ha le foglie carnose e leggermente lucide, dal colore verde acceso, dotate di stelo e dalla forma ovale e appuntita. Se si strofinano le foglie, queste rilasciano il caratteristico ed inconfondibile odore di aglio. Anche i fiori sono ben riconoscibili: bianchi, a forma di stella, riuniti in ombrelle e con il bulbo allungato.

Tuttavia, i fiori compaiono solo tra aprile e giugno. Questo fatto lo rende meno riconoscibile e facilmente confondibile con altre specie vegetali velenose. Tra queste ci sono il mughetto e il colchico. Per questo motivo è consigliato non raccogliere l’aglio orsino in natura per evitare intossicazioni, ma piuttosto di coltivarlo in giardino o sul balcone.

Utilizzo in cucina

L'aglio orsino non solo è molto simile all'aglio comune per l'aspetto, ma anche per il sapore. L'unica differenza dal punto di vista gastronomico è quella che l'aglio selvatico ha un gusto deciso ma meno persistente rispetto alla sua versione "addomesticata". Proprio per questa sua qualità è apprezzato anche in cucina. Recentemente i grandi chef lo stanno apprezzando abbattendo il pregiudizio dell’olezzo.

Inoltre, l'aglio orsino è molto versatile in cucina e ogni sua parte (foglie, fiori e bulbi) può essere utilizzata per dare maggiore sapore ai piatti. Ad esempio, le foglie tagliate grossolanamente possono essere utilizzate per aromatizzare le patate bollite, le insalate e i filetti di pesce cotti al vapore. Invece, i bulbi possono essere tagliati a rondelle per essere utilizzati nelle frittate.

Meglio non rischiare

Una passeggiata nel bosco può offrire regali inaspettati, come ad esempio una bella pianta di aglio orsino. Conviene però non cadere in tentazione e, se non si è degli esperti, non raccogliere questa pianta per evitare intossicazioni causate da specie vegetali simili, ma velenose. Piuttosto si può godere del suo caratteristico odore che richiama ricche tavole imbandite.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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