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Adamello, i dati confermano: il ghiacciaio destinato a sciogliersi entro il 2100

Adamello, i dati confermano: il ghiacciaio destinato a sciogliersi entro il 2100

Il dati del progetto ClimADA confermerebbero le preoccupazioni per il ghiacciaio dell’Adamello destinato a sciogliersi completamente

Sembrano esserci ormai pochi dubbi sul destino del ghiacciaio Adamello: il ghiacciaio più profondo d’Italia sarebbe destinato a sciogliersi entro la fine del secolo. È quanto confermerebbero i primi dati raccolti dal progetto ClimADA, guidato da Fondazione Lombardia per l’Ambiente e sostenuto da Fondazione Cariplo che nell’ultimo anno ha monitorato da vicino lo stato di salute del ghiacciaio per determinarne il futuro.

ghiacciaio adamello
Foto: Francesco Falsina @Wikimedia Commons

Il ghiacciaio Adamello si scioglierà entro il 2100

Il fosco dipinto del futuro del ghiacciaio Adamello arriva in occasione della Giornata Internazionale della Montagna che cade proprio questo 11 dicembre. Dalle analisi svolte sui ghiacci è stato rilevato un notevole aumento delle temperature dal 2006 ad oggi. Secondo il modello predittivo realizzato dall’Università degli Studi di Brescia, a meno di un repentino e improbabile cambio di tendenza, le prospettive di sopravvivenza per il ghiacciaio Adamello entro la fine del secolo sono considerate scarse.

E il panorama per i ghiacciai dell’intero arco alpino pare tutt’altro che incoraggiante. I più esposti all’impatto del riscaldamento globale sono quei ghiacciai definiti “temperati”, ovvero con temperature del ghiaccio al di poco sotto gli 0°C. Si tratta principalmente di ghiacciai esposti a sud e quindi tipici del versante italiano delle Alpi. Per questi ghiacciai la sopravvivenza nei prossimi decenni è in pericolo.

Il progetto ClimADA

A monitorare l’ormai precario stato di salute dell’Adamello è il progetto ClimADA che mira a studiare e ricostruire il passato e la storia del ghiacciaio attraverso lo studio di 224 metri di ghiaccio estratti dalla montagna e conservati presso all’EuroCold Lab dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Sul presente e sul futuro del ghiacciaio vigilano invece le fibre ottiche installate dal Politecnico di Milano nel foro del carotaggio, che contribuiscono al rilevamento della temperatura e all’osservazione della deformazione del ghiacciaio.

La perdita di un patrimonio

I dati e le informazioni provenienti dai rilevamenti sul campo, le attività di ricerca nei laboratori hanno anche l’obiettivo dichiarato di informare e coinvolgere il territorio: dalle associazioni, alle istituzioni fino alle scuole. Il ghiacciaio infatti non rappresenta solo un inestimabile riserva idrica e naturale ma è parte del patrimonio storico e culturale del nostro paese. Un patrimonio che pare destinato a scomparire inesorabilmente nei prossimi decenni con ripercussioni ecologiche, economiche e sociali ancora tutte da stabilire.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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