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Scoiattoli: ecco come fanno scorta di cibo

Scoiattoli: ecco come fanno scorta di cibo

Uno studio dell'Università della California ha analizzato come gli scoiattoli si comportano con il cibo, scoprendo un aspetto interessate riguardo la loro memoria.

Nel cartone animato della Disney Cip e Ciop, i due scoiattoli protagonisti si preparavano all’arrivo dell’inverno facendo scorta di nocciole. Si potrebbe pensare che sia solo frutto dell’immaginazione, il solito personaggio disneyano a cui vengono date caratteristiche umane. Non sembra però che questa possibilità sia così lontana dalla realtà.

Noccioline e psicologia comparativa

L’Università della California ha condotto una ricerca di psicologia comparativa prendendo in esame il comportamento che hanno gli scoiattoli con il cibo. In un articolo pubblicato sull’Atlantic, il team di ricerca ha cominciato ad osservare più da vicino come questo animale si rapporta alle scorte che raccoglie durante la giornata. Come i piccioni, questi piccoli roditori sono abituati a vivere assieme all’uomo e sfruttano piccoli buchi nei muri o nei seminterrati come ripostigli.

Dopo numerosi tentavi, il ricercatore Mikel Delgado e il suo team sono giunti alla conclusione che gli scoiattoli non ripongono le nocciole raccolte allo stesso modo, o tutte insieme, senza distinzione. Ognuna viene divisa a seconda della tipologia, portando quindi a pensare che non solo si ricordano dove le hanno riposte, ma anche cosa abbiano nascosto in quel determinato punto.

Stesso posto, stessa noce

Osservando il loro comportamento, i ricercatori hanno notato che nel momento in cui raccolgono una nocciola la rigirano tra le zampe varie volte e compiono una serie di movimenti con la testa dall’alto verso il basso. Questi movimento sembrano essere un modo per valutare il peso, la qualità del frutto e decidere in quale nascondiglio sia meglio porlo. Gli esperimenti si basavano sull’osservare 45 scoiattoli ai quali i ricercatori davano una mandorla, una noce oppure una semplice nocciola e successivamente li seguivano per il campus per capire dove le avrebbero nascoste. Usando un GPS segnavano il punto in cui venivano riposte, ma la parte più difficile era convincerli a tornare al punto di partenza.

Il «chunking»

Lo stesso procedimento è stato ripetuto per 16 volte: alcuni scoiattoli hanno ricevuto diversa frutta secca nello stesso ordine, mentre altri in ordine sparso. Ed è qui che i ricercatori si sono accorti, dopo qualche ora dall’inizio dell’esperimento, che i piccoli roditori avevano diviso le loro scorte per tipologia. Nelle scienze cognitive questo processo viene chiamato «chunking», cioè l'operazione di acquisizione delle unità di informazioni dette «chunk». Di fronte ad una cosa che dobbiamo apprendere, ma che non abbiamo mai visto prima, immagazziniamo informazioni. In una situazione analoga queste ci serviranno per rispondere meglio a ciò che ci accade intorno.

Un esempio pratico è imparare a guidare la macchina, partendo dal girare il volante: in un primo momento si concentreremo su come farlo, poi useremo questa nozione per un'operazione più complessa come guidare, unendo gli elementi che compongono l'azione di guidare. Non avremo più bisogno di concentrarci sul volante. Tornando agli scoiattoli, le prime avvisaglie sono state registrate man a mano che si spargevano le nocciole o le mandorle in una zona più ampia del campus, ma ad ogni modo gli scoiattoli continuavano a riporre in nuovi punti i frutti che trovavano, anche se mischiati.

Fonti: theatlantic.com - wikepedia.com


Carlotta Pervilli
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Laureata in Storia, ma appassionata di giornalismo. Disorientata tra conflitti mondiali e ambiente, resta certa solo di una cosa: l’essere curiosa.
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