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Risorsa idrica in Italia, qual è la situazione?

Risorsa idrica in Italia, qual è la situazione?

La risorsa idrica in Italia è in buone condizioni generali ma secondo l’ISPRA ci sono ampi margini di miglioramento.

L’analisi dello stato della risorsa idrica in Italia mostra un quadro non emergenziale, ma comunque preoccupante. L’acqua, infatti, è un bene prezioso e fondamentale per la vita sulla Terra di cui bisogna prendersi cura. Il prolungato periodo di estrema siccità iniziato nel 2021 ha mostrato la brutalità della carenza d’acqua sul territorio.

Risorsa idrica in Italia, qual è la situazione?
@envatoelements

Lo stato della risorsa idrica in Italia

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha pubblicato i risultati dell’analisi dello stato di salute della risorsa idrica in Italia. Le stime si basano sui dati rilevati nel 2023. L’anno scorso i bacini acquiferi sono stati ricaricati con 53 miliardi di metri cubi d’acqua. Tuttavia, la percentuale delle precipitazioni è inferiore (19%) rispetto a quella della media annua sul periodo 1951-2023 (pari a 22,7%).

Invece, l’acqua che non è stata trattenuta dal suolo e che è defluita superficialmente è pari a 66 miliardi di metri cubi. Anche in questo caso il valore è inferiore rispetto alla quantità media annua: 23,7% contro 25,4%. Infine, il 59,4% della risorsa idrica è evaporata. Il precedente valore medio annuo era pari al 52%.

La siccità che ha colpito la risorsa idrica

In Italia la risorsa idrica è monitorata anche per via del lungo periodo di siccità che ha caratterizzato gli scorsi anni. Secondo l'ISPRA anche il 2023 è stato un anno particolarmente siccitoso. La carenza d’acqua ha colpito soprattutto il centro e il nord Italia nel corso dei primi mesi del 2023. Anche l’ultimo trimestre dell’anno scorso è risultato carente di precipitazioni.

Secondo l'ISPRA, gli effetti della carenza di piogge si sono protratti ancora fino ai primi mesi del 2024. Attualmente, l’Italia è definita da quattro condizioni di severità idrica: alta in Sicilia, media in Sardegna, bassa sull’Appennino Centrale e Meridionale e normale per i distretti idrografici del fiume Po, dell’Appennino Settentrionale e delle Alpi Orientali.

Le condizioni dei corpi idrici

La risorsa idrica in superficie è costituita da fiumi, laghi e da acque marino-costiere. In Italia sono stati analizzati 7.763 corpi idrici superficiali. Il 43,6% di questi risulta avere uno stato ecologico buono o superiore. Invece, la percentuale sale se si considerano le condizioni chimiche dei corpi idrici. In questo caso, il 75,1% dei corpi idrici analizzati ha uno stato chimico definito “buono”.

Le analisi dell’ISPRA sono state eseguite anche su 1.007 corpi idrici sotterranei. Il 79% della risorsa idrica presente al di sotto della superficie risulta essere in buone condizioni. Il 70% dei corpi idrici sotterranei analizzati mostra uno stato chimico buono. Secondo l’ISPRA ci sono «aspettative di miglioramento».

Prospettive di miglioramento della risorsa idrica

Le percentuali riportate dall’ISPRA mostrano che la qualità della risorsa idrica in Italia è in miglioramento. Tuttavia, c’è ancora tanto lavoro da fare. Secondo le previsioni, il 63,5% dei corpi idrici superficiali che sono in cattivo stato possono migliorare entro il 2027. La percentuale dei corpi idrici sotterranei è pari al 60%.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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