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Quanto sapete della frutta del supermercato?

Quanto sapete della frutta del supermercato?

Il reparto ortofrutticolo domina l'ingresso di bene o male ogni supermercato, cornucopia di primizie dai colori sgargianti, pronta per essere imbustata rigorosamente con i guanti.

Avrete sicuramente fatto caso alla frutta e verdura immancabilmente all’ingresso del vostro supermercato di fiducia, ma vi siete mai chiesti come mai si trovi sempre lì, distribuita in cassette, con gli scaffali addobbati a suggerire le forme di un classico mercato di paese? E i guanti di plastica saranno così utili, per prendere una frutta più o meno buona e sicura rispetto a quella del contadino? Ecco un po' di riflessioni sulla frutta del supermercato, questa sfuggente compagna della spesa quotidiana.

Ingresso felice

Ogni qual volta parliamo della distribuzione dei prodotti in un supermercato dobbiamo tenere presente che il primo criterio è l’efficienza nella distribuzione dell’assortimento. Immaginiamo una sequenza precisa da seguire, studiata per suscitare nel consumatore una serie di associazioni che lo guidino con dedizione tra gli scaffali verso le casse, possibilmente col carrello ricolmo. Ma la frutta all’inizio? Sembrerebbe che l'obiettivo sia generare una sorta di effetto mercato, travestendo gli scaffali asettici che incontreremo più avanti con ceste tendenzialmente verdi o ancora meglio in legno intrecciato, cariche di frutti e verdure colorate.

Il paradosso della GDO

Siamo naturalmente portati a pensare che un acquisto, soprattutto se riguarda frutta o verdura, sia più sano e gustoso se fatto dal contadino vicino a casa. Eppure è molto facile che gli ortaggi di un supermercato, e in generale in tutta la grande distribuzione organizzata, abbia subito più controlli rispetto alla cassetta comprata in azienda.

Purtroppo risulta anche facile per certi produttori barare leggermente sui loro controlli: vige infatti un regime di autocontrollo per cui se viene rilevata una partita difettosa del proprio prodotto o si interpella direttamente l’ASL, rischiando controlli e perdite di merce, ma nulla di penalmente rilevante; oppure si può far finta di niente, eliminare semplicemente la cassetta incriminata e passare ad un’altra che dia la risposta che si cerca al test. In caso di campionatura a sorpresa da parte dell’ente di controllo, però, si può andare incontro a rischi penali. Occhio quindi a sottovalutare gli ortaggi così lucidi dei supermercati, per quanto potranno non essere saporiti come quelli del contadino, c’è molta probabilità che siano più controllati.

Un problema di plastica

A creare un ulteriore argomento di dibattito è lo spropositato quantitativo di plastica che gira attorno al reparto ortofrutta. E in particolare sui guanti. Non esiste infatti alcuna legislazione che obblighi al loro utilizzo, eppure, vagando per i cesti di un supermercato, uno sprovveduto come me che si avventa sui prodotti anche senza protezioni fa il pieno di occhiatacce di rimprovero. La domanda allora è spontanea: ma dal contadino la frutta che comprate è più pulita? Ma soprattutto, associate l’idea di pulizia ad un frutto buono e biologico? Si mette un guanto, si sceglie la frutta, la si mette in un sacchetto e entrambi hanno già il destino segnato, finire in qualche cestino.

In generale, un buon consiglio è tenere d’occhio i cartelli tra gli scaffali. Molti supermercati infatti indicano il luogo di provenienza dei loro prodotti, e generalmente frutta e verdura nostrane si trovano in offerta, garantendoci una spesa più consapevole e meno impattante sull’ambiente.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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