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Piacere, mi chiamo orso: piccola guida all'incontro

Piacere, mi chiamo orso: piccola guida all'incontro

Durante un’escursione nei boschi è possibile avere un confronto a breve distanza con il mammifero. Ecco una serie di consigli su cosa fare o meno per prepararsi al meglio.

Ogni tanto anche nelle cronache dei giornali si parla di incontri ravvicinati – e con esiti talvolta poco felici – di uomini con orsi di montagna. Per quanto riguarda l'Italia, la specie più diffusa sul territorio è quella dell'orso bruno; vive anche una sua sottospecie, l'Ursus arctos marsicanus, anche detto marsicano, nella zona del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Se un giorno, mentre si cammina nella natura incontaminata dei boschi, ci si dovesse imbattere nella creatura, esattamente come ci si deve comportare? In linea di massima le regole sono sempre guidate da un minimo di buonsenso; niente azioni eroiche o da «redivivo», come nel film di Di Caprio.

L'orso non attacca

È importante sapere che l'orso in sé non è un animale aggressivo. Nonostante i giornali raccontino una storia diversa, molti incontri ravvicinati con il mammifero sono stati più volte documentati ma non sono state raccolte evidenze o atteggiamenti di assalto «spontanee» da parte dell'orso. E allora come è possibile «scontrarsi» col mammifero se si cammina sui sentieri indicati dalle guide?

Perché il vagare del plantigrado è dovuto alla costante ricerca di cibo, durante il cosiddetto periodo di iperfagia, per prepararsi al letargo invernale. Ad esempio una femmina d’orso, per trovare le risorse necessarie a vivere, può arrivare a coprire un’area di 140 kmq; il maschio può arrivare fino a 300 kmq. Questo comportamento rende probabili quindi gli occasionali incontri con l’uomo, soprattutto durante l’estate e l’autunno, quando l'orso inizia a prepararsi per il lungo riposo.

Sì ai rumori, no a rifiuti e animali da compagnia

Per evitare brutte sorprese, durante l'escursione si raccomanda di essere in buona compagnia. Nel caso si sia da soli, è sufficiente parlare o produrre rumori: in entrambi i casi l’animale percepirà la presenza dell'uomo con largo anticipo, allontanandosi dal sentiero. Altra raccomandazione è non abbandonare mai cibo e altri rifiuti organici nel bosco, nelle sue vicinanze e nei pressi di rifugi. Tutta la spazzatura dev'essere riportata a casa oppure lasciata negli appositi bidoni non accessibili alla fauna. Oltre che per una questione di correttezza, l'accorgimento serve per evitare che gli orsi associno il cibo alla presenza umana.

Ulteriore precisazione: se si ha un cane, tenerlo bene al guinzaglio. Se, lasciato libero, esso si avvicina ad un orso, per disturbarlo o attaccarlo, c'è il pericolo non solo che quest'ultimo si arrabbi, ma anche che, tornando indietro in cerca della protezione umana, conduca verso il padrone un enorme massa di pelliccia e di problemi da gestire.

Voglio la mamma!

Se durante la camminata si ha la fortuna di intravedere un orso in lontananza, bisogna fermarsi e rimanere fermi ad osservarlo. Come accade per tutti gli animali selvatici, è importante studiare rapidamente la situazione; alcune di esse possono essere più pericolose di altre perché stimolano l’istinto di difesa dell'animale. Una su tutte: i cuccioli. Mai avvicinarsi alle piccole creature ma anzi allontanarsi subito, perché la loro madre sarà senz'altro vicina e può reagire se percepisce i suoi piccoli in pericolo. Altra circostanza di potenziale pericolo è quando un orso si sta nutrendo, poiché può anche cercare di difendere il suo pasto. O peggio, quando è ferito e si sente ancora minacciato.

Come comportarsi in caso di contatto ravvicinato

Se per pura sfortuna ci compare davanti a noi all'improvviso un orso, che fare? Sembra facile a dirsi, ma è importante restare immobili. È probabile che, dopo aver notato la nostra presenza, si alzerà sulle gambe posteriori. Non vuole compiere – ancora – alcuna minaccia, ma soltanto valutare la situazione. Gli orsi infatti non hanno un’ottima vista ma sono particolarmente curiosi, quindi stanno ancora analizzando un potenziale pericolo. In ogni caso, non bisogna ovviamente avvicinarsi, bensì cercare di indietreggiare con calma e con movimenti lenti.

Inoltre è bene continuare a parlare con voce bassa e pacata, per far capire all'orso che ha a che fare con un umano. Importante è anche lasciare sempre all’orso una via di fuga. Durante tutta la fase di contatto e di allontanamento mai perdere di vista i comportamenti dell'orso, senza guardarlo negli occhi. Inoltre, non bisogna agitarsi e soprattutto non correre: gli orsi sono veloci quanto un cavallo e non avremmo via di scampo, neanche arrampicandoci su un albero; anche il mammifero è in grado di farlo.

Fare il morto se attacca

In via eccezionale, l'orso potrebbe simulare un attacco, ma senza entrare in contatto fisico, solo per spaventarci e farci allontanare. In quel caso meglio accettare l'invito. Se purtroppo l’orso ci attacca per davvero, per salvarci la vita all'ultimo bisogna fare finta di essere morti: ci dobbiamo sdraiare a terra in posizione prona per proteggere le nostre parti vitali col suolo, senza dimenarsi. Una volta che l’orso si sarà allontanato, è bene aspettare qualche minuto prima di muoverci per controllare che sia effettivamente andato via.

Fonti: wwf.it - trekking-etc.it - wikipedia.org - sportoutdoor24.it


tags:
Jacopo Orlo
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Studente di Giornalismo, la mia passione è tutto ciò che riguarda il mondo dell'intrattenimento: cinema, fumetti, serie tv, videogiochi. Alla ricerca di cose nuove e stimolanti che possano essere condivise con chi nutre le mie stesse passioni.
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