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Perché non chiederemo più il «cappuccino al latte di soia»

Perché non chiederemo più il «cappuccino al latte di soia»

Bevanda vegetale al gusto di soia.
Non suona bene come il vecchio «latte di soia», in effetti. I primi ad adattarsi dovranno essere proprio loro: i commercianti diretti, i baristi. Ma nessuno verrà guardato male nel suo locale di fiducia se nell’ordinare un caffè, un latte macchiato o un cappuccino si dimenticherà di usare la nuova dicitura.

La sentenza della Corte di Giustizia

Da alcune settimane la Corte di Giustizia ha stabilito che prodotti di origine vegetale - come ad esempio soia e riso - non potranno più essere messi in commercio con la denominazione latte. Quest’ultima, infatti, farebbe riferimento solo ed esclusivamente ai prodotti lattiero-caseari.
È anche vero però che già un altro regolamento risalente al 2007 dichiarava che la denominazione «latte» spettasse a quei prodotti che provengono, come cita la normativa: «dalla secrezione mammaria normale, ottenuto mediante una o più mungiture, senza alcuna aggiunta o sottrazione.»

Allora ci si pone il dubbio: le piante hanno le mammelle? E se fino ad oggi è stato possibile mettere in commercio bevande al gusto di soia o riso con la dicitura latte, come mai è avvenuto questa incongruenza, vista la banalità della domanda precedente?
La svolta decisiva è avvenuta con la messa in commercio da parte di un’azienda tedesca di prodotti vegetariani e vegani con denominazioni riferite a prodotti di origine animale come ad esempio burro, yogurt, formaggio.

Non più «latte» nei prodotti vegetali

Perciò prodotti di origine vegetale non potranno più essere associati a nomi legati a quelli di origine animale, in quanto si rischierebbe di indurre il consumatore meno informato in errore e perciò a comprare un prodotto che non desidera.
Questa sentenza, tuttavia, non ha valore retroattivo: i prodotti in commercio non sono sottoposti alle nuove regole. Quale sarà il loro futuro non è ancora stabilito.

Tuttavia rimangono fuori da questo regolamento prodotti come il latte di cocco e il latte di mandorla, la cui provenienza direi che è indiscutibile, ma forse dovremo aspettare altri 10 anni per un nuovo regolamento.

Fonti: lastampa.it - teatronaturale.it - laleggepertutti.it


Marta Davalli
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Studentessa di Food System all’Università di Parma. Insaziabile di vita, dove il food non la fa solo da contorno. Perchè è con il cibo che costruisco le mie relazioni.
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