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Il misterioso e sorprendente rapporto tra gatti e musica

Il misterioso e sorprendente rapporto tra gatti e musica

Diverse ricerche dimostrano che ai gatti piace ascoltare la musica. E c'è chi la produce apposta per loro.

Almeno una volta vi sarà capitato di canticchiare il famoso motivetto «Tutti quanti voglion fare jazz» – nella versione originale «Everybody wants to be a cat» – del noto film Gli Aristogatti, pellicola d'animazione uscita nel lontano 1970 e prodotta dalla Disney. Dove la leggenda vuole che la storia si sia ispirata a quella realmente accaduta ad una famiglia di gattini di Parigi che, nel 1910, ereditò un’ingente fortuna da una ricca signora. Indimenticabili sono soprattutto i gatti jazzisti amici di Romeo, capitanati da Scat Cat, i quali danno origine al noto brano musicale. Un'idea simpatica per dimostrare che anche gli animali – e in questo caso particolare i felini – saprebbero apprezzare della buona musica. Ma nella realtà il gatto sa riconoscere anche molto di più, dimostrando di avere un preciso gusto musicale.

Una questione d’orecchio

È cosa nota che la musica classica – in particolare Mozart e Bach – producono effetti rilassanti su alcuni animali, riuscendo anche ad influenzare la loro riproduzione. Ma il gatto, rispetto a tante altre specie, è dotato del cosiddetto «orecchio assoluto»: è la capacità di riconoscere note musicali anche isolate, senza la necessità di confrontarle con altre. Alcuni tra i più grandi musicisti sono dotati di questa particolare abilità, affinata certo con l'esercizio ma anche perché in possesso per natura; alcuni studi sostengono che la capacità di identificare l’altezza di un suono senza l’ausilio di un qualche riferimento si trovi nei cromosomi del codice genetico.

Mentre noi umani possiamo percepire i suoni fino a 20 mila hertz, i gatti arrivano fino a 65 mila e oltre. Inoltre, grazie a questa abilità innata dell'orecchio assoluto, i felini riescono ad avvertire suoni che sono alla portata solo dei pipistrelli, con una precisione del 75%. Ecco spiegato perché essi scappano o si agitano per rumori troppo forti, come nel caso dei fuochi artificiali.

Amanti di Handel e Barber

Detto questo, anche i gatti, come molti di noi, amano la musica classica per rilassarsi. Tale scoperta viene da uno studio portoghese, dell'Università di Lisbona, pubblicato sulla rivista Journal of Feline Medicine and Surgery. Il quale suggerisce anche alcuni brani specifici, in particolare pezzi per violino, come l'Adagio per archi di Samuel Barber. Gli studiosi infatti hanno sottoposto 12 gatte durante l'intervento di sterilizzazione all'ascolto di alcuni brani, in modo casuale tra il brano di Barber, Torn di Natalie Imbruglia e Thunderstruck degli Ac/ Dc. «Durante le visite ho notato che la maggior parte dei gatti amano la musica classica, in particolare le composizioni George Handel, e diventano più calmi, fiduciosi e tolleranti durante la valutazione clinica», aggiunge il dottor Miguel Carreira, chirurgo veterinario autore dello studio. Attraverso la misurazione del battito cardiaco, della loro frequenza respiratoria e il diametro della pupilla, il team ha scoperto che la musica classica rendeva i gatti più rilassati, mentre il brano rock aumentava i loro livelli di stress.

Musica felina

La ricerca portoghese dimostrerebbe dunque che i gatti sanno apprezzare alcune sonorità. Ma non solo: qualcuno ha pensato di creare dei brani musicali specifici per il particolare sistema sensoriale felino. È il caso di Musicforcats.com, un sito dove i brani sono ideati, scritti e arrangiati al solo scopo di piacere ai vostri gatti. Un progetto così curioso da essere stato nominato dal New York Times la migliore idea del 2009. Tutto nasce da un gruppo di ricercatori della Wisconsin-Madison, nel tentativo di verificare come avrebbero reagito gli animali a composizioni pensate specificamente per loro. Per creare della musica per gatti si sono avvalsi dell'aiuto del compositore David Teie, del dipartimento di musica dell'Università del Maryland. Questi ha composto dei brani con suoni campionati appartenenti al mondo felino, come i miagolii, le fusa e la poppata.

Per valutare le reazioni dei gatti, i ricercatori hanno deciso di considerare segnali di apprezzamento comportamenti come fare le fusa, dirigersi verso gli speaker e strusciarsi contro di essi, mentre soffiare, inarcare la schiena o rizzare il pelo come reazioni negative. Il risultato, pubblicato sull'Applied Animal Behaviour Science, è stato che «i gatti mostrarono un particolare apprezzamento per la musica composta per la loro specie». «Non si tratta semplicemente di replicare i suoni emessi dai gatti – spiega Charles Snowdon, responsabile della ricerca –. Volevamo creare della vera e propria musica, con toni e tempo pensati per piacere ai gatti». Andando sul sito musicforcats.com è infatti possibile ascoltare alcune demo dei brani realizzati da Teie, il quale ha già prodotto un primo album di musica per gatti – tra i 15 e 25 dollari – e avviato una campagna su Kickstarter per promuovere questo progetto. E allora anche i gatti possono fare jazz.

Fonti: ansa.it - musicforcats.com - repubblica.it - tuttozampe.com - petpassion.tv


Jacopo Orlo
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Studente di Giornalismo, la mia passione è tutto ciò che riguarda il mondo dell'intrattenimento: cinema, fumetti, serie tv, videogiochi. Alla ricerca di cose nuove e stimolanti che possano essere condivise con chi nutre le mie stesse passioni.
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