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La bora, il vento a Trieste soffia a 150 km all’ora

La bora, il vento a Trieste soffia a 150 km all’ora

La bora, il vento che soffia nel Golfo di Trieste, è il più violento di tutto il mar Mediterraneo e per questo è studiata in tutto il mondo.

La bora è il vento di Trieste, una città con cui ha un legame fortissimo. In effetti, non si può pensare a Trieste e non pensare alla bora. Tutti abbiamo sicuramente visto qualche immagine dei cittadini triestini che si tengono tra di loro o si aggrappano a un palo per sfuggire alla violenza di questo vento. Capiamo meglio quali sono le caratteristiche di questo vento così turbolento.

La bora, il vento a Trieste soffia a 150 km all’ora

La bora, raffiche di vento fortissime a Trieste 

L’arrivo della bora a Trieste rappresenta un evento, non solo per i turisti ma anche per chi vive in città. È stato addirittura coniato un termine dialettale per indicare l’effetto che fa la bora su Triestini e forestieri: imboreza, ovvero rimanere elettrizzati positivamente dalla bora. La bora, il vento più violento d’Italia e dell’intero bacino del Mediterraneo, soffia nel Golfo di Trieste in inverno, autunno e inizio primavera. Le raffiche di vento raggiungono anche il medio alto Adriatico, il Veneto, la Romagna, Marche e Abruzzo. Oltre il confine la bora raggiunge anche l’Istria, la Dalmazia e il nord dell’Albania.

Caratteristiche della bora 

È definita un “vento catabatico”, ovvero che soffia scendendo da un pendio. Infatti, masse d’aria fredda provenienti da Est-Nord Est scendono dai rilievi del Carso verso il Golfo di Trieste e l’alto Adriatico per azione della forza di gravità. Si incanalano lungo dei valichi naturali, di cui il Carso è ricco. In particolar modo la bora ha origine nel valico di Postumia. 

Da qui, le masse d’aria fredda vengono convogliate a una velocità di 120/140 km orari verso l’Adriatico, che rappresenta una vera e propria valvola di sfogo. Qui le raffiche di vento si scatenano ad una potenza impressionante e arrivano facilmente a raggiungere i 150/160 km all’ora. Ciò è dovuto anche alle differenze di densità, pressione e temperatura tra l’altopiano del Carso e le coste adriatiche.

La bora chiara e la bora scura 

Forse non tutti sanno che esistono due tipi di bora. La bora chiara di solito è associata al tempo stabile, soleggiato e secco. Con la bora chiara la visibilità è ottima perché le raffiche di vento spazzano via le impurità rendendo limpida l’aria. Questo tipo di bora si verifica quando sull’Europa centrale e nord orientale si posiziona un anticiclone. La bora scura, invece, si associa al cattivo tempo, quindi al cielo nuvoloso con precipitazioni. È molto più violenta della bora chiara e si forma quando sui mari centro-meridionali c’è bassa pressione.

Raffiche da record 

La raffica di bora più violenta ufficialmente registrata risale al 1954 quando, l’anemometro dell’Istituto Talassografico registrò 171 km/h poco prima di essere rotto proprio dalla violenza delle raffiche di vento. Più di recente nella zona portuale, uno dei punti dove la bora spira con maggiore violenza, sono state installate nuove stazioni di rilevamento che hanno registrato in più occasioni valori superiori a quello del 1954. 

Nel 2010 una delle stazioni dell’Istituto nautico registrò una raffica di 188 km/h, mentre in città si registrarono raffiche superiori ai 152 km all’ora. In quell’occasione, in alcune vallate della Slovenia e sulle coste della Dalmazia furono registrate raffiche superiori ai 200-220 km all’ora. Nel febbraio 2012 la città fu colpita da nuove violente raffiche di bora. In quell’occasione sul molo Fratelli Bandiera fu registrata una raffica di picco di 182,88 km/h.


Erika Barani
Erika Barani
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Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
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