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Il cambiamento climatico aumenta il rischio di ictus

Il cambiamento climatico aumenta il rischio di ictus

Un nuovo studio collega aumenti e diminuzioni di temperatura dovuti al cambiamento climatico a un aumento nel numero di ictus registrati.

Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per la salute umana e, secondo un recente studio, potrebbe persino aumentare il rischio di ictus. Il lavoro, pubblicato in Neurology, ha mostrato una correlazione tra temperature fuori norma ed eventi cardiovascolari di questo tipo, ma non si può ancora parlare di causalità. Ora approfondire la ricerca appare d’obbligo per tutelare la salute pubblica.

Il cambiamento climatico aumenta il rischio di ictus
@envatoelements

Cambiamento climatico e ictus: le novità 

A concentrarsi su come il cambiamento climatico favorisca il rischio di ictus ci ha pensato un team della Xiangya Hospital Central South University. I ricercatori hanno analizzato le informazioni cliniche raccolte tra 1990 e 2019 in 204 Paesi. Sono stati registrati numero di ictus, decessi a essi collegati e carico di disabilità correlato agli eventi, per poi stabilire una connessione tra casi e anomalie relative alle temperature. 

Nell’analisi sono stati presi in considerazione territorio di provenienza dei pazienti, nonché differenze di genere ed età. Ne è emerso che nel 2019 i casi di vittime di ictus correlati a temperature non ordinarie sono state 521.031. Alle patologie di questo tipo può essere, inoltre, attribuita la perdita di 9,4 milioni di anni di vita ottimale, dato che quantifica il tempo in cui i pazienti hanno dovuto convivere con disabilità conseguenti al disturbo.

Malattie causate dal cambiamento climatico e ictus 

Lo studio ha evidenziato che esiste una correlazione tra anomalie connesse al cambiamento climatico e aumento dell’incidenza di ictus. I decessi dovuti al collegamento sono cresciuti in modo significativo tra 1990 e 2019. A creare maggiori problemi sono state, secondo lo studio, le temperature troppo basse. A queste, nell’ultimo anno dell’analisi, sono state attribuite 474.002 morti premature. 

L’età rappresenta un fattore di rischio importante, ma a fare la differenza sembra essere anche il genere dei pazienti. Il tasso di mortalità tra le donne si è, infatti, attestato intorno al 5,9 per 100.000 individui. Tra i maschi il valore ha toccato quota 7,7 per 100.000. I decessi sono, apparsi, per altro, concentrati nelle regioni più povere, dove i sistemi sanitari faticano a rispondere alle necessità della popolazione.

Conseguenze del cambiamento climatico sulla salute umana e rischi di ictus 

L’aumento di ictus correlato al progredire del cambiamento climatico solleva una serie di domande. I ricercatori specificano che aver rinvenuto una correlazione non significa poter parlare di causalità, ma le evidenze rimangono preoccupanti. Le temperature troppo basse sono, infatti, in grado di favorire la contrazione di vasi sanguigni e ciò ha un impatto sulla salute cardiovascolare degli individui. 

Quando le colonnine di mercurio schizzano alle stelle, invece, aumentano le possibilità di incorrere in disidratazione. Tale condizione influenza i livelli di colesterolo, nonché la velocità del flusso sanguigno, e aumenta, quindi, i fattori di rischio. Le disparità nell’assistenza sanitaria si traducono, poi, in un non omogeneo numero di decessi che vede l’Asia Centrale e il Nord della Macedonia far segnare i record negativi a livello territoriale e nazionale.

Quan Cheng, autore leader dello studio, ha specificato che ora la priorità è approfondire la comprensione del rapporto tra cambiamento climatico e aumento dell’incidenza di ictus. Le autorità competenti sono, secondo lui, chiamate a mettere a punto politiche coerenti che tutelino la popolazione. Intervenire alla radice del problema appare, comunque, ancora una volta, l’unica soluzione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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