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Daniel Humm, dell'Eleven Madison Park, alle prese col fast food

Daniel Humm, dell'Eleven Madison Park, alle prese col fast food

Ricordate il vincitore del World's 50 Best Restaurants, l’Eleven Madison Park? A breve dovrà chiudere per ristrutturazioni, ma Daniel Humm, lo chef che quest’anno ha rubato la corona al nostro Bottura, ha deciso di aprire un locale dedicato al fast food, con prezzi contenuti ma tanta attenzione per qualità, valori nutrizionali, sapore e presentazione.

Made nice, non un sogno proibito

Dopo aver dimostrato la loro abilità nella messa a punto certosina della cucina dell’Eleven Madison Park, Daniel Humm e Will Guidara avevano deciso di cimentarsi una nuova avventura, un format che potesse sorprendere il cliente e sfamarlo con prodotti di livello senza per questo svenarsi.

Se all’Eleven Madison Park un menù degustazione può arrivare a costare cifre a doppio zero, il concept di Made Nice sarà completamente diverso, potendo contare su una certa informalità e scioltezza. L’idea, a dirla tutta, era già nell’aria nel 2015 e questo progetto era previsto che prendesse piede l’anno scorso, come riporta il Wall Street Journal, ma solo quest’anno i due giovani imprenditori hanno trovato il giusto equilibrio per poter proporre un’offerta veramente vincente.

Le premesse insomma sono succulente: abbandonare i confortevoli spazi di una cucina di altissimo livello, con annessa brigata impeccabile, per dedicarsi a qualcosa di innovativo, che non rinunci in alcun modo alla qualità pur mantenendo i prezzi abbordabili, ospitando un’eterogenea clientela pronta a saggiare i limiti della creatività dello chef.

Ma cosa si mangia al Made Nice?

Cominciamo col dire che ad ispirare il menù del locale non è solo l’Eleven Madison Park ma anche il The NoMad, altro ristorante nato dalla mente di Humm e Guidera collocato nell’omonimo hotel, e che il prezzo delle portate è compreso tra gli undici e i quindici dollari (come riporta il menù consultabile sul sito).

A capo della cucina troviamo un membro della brigata di Humm, Danny DiStefano, impegnato nella composizione di piatti unici, prendendo spunto dai piatti che hanno segnato il successo degli altri due ristoranti. Ecco allora composizioni che puntano su tre cardini fondamentali: buoni valori nutrizionali e spiccata salubrità accompagnati da un ottimo gusto.

Preparazioni con molta personalità insomma, dal curry di cavolfiore, arricchito con lemongrass, latte di cocco, mandorle e presentato su un letto di cous cous all'uvetta, all'insalata di salmone affumicato con cipolle, cetrioli, ravanelli, uova sode e vinagreitte al burro, derivata da un piatto dell’Eleven in cui era previsto anche del caviale, tanto per farsi un’idea di cosa implichi questa conversione “low budget”.

Corona il tutto un servizio agile e veloce, basti pensare che le ordinazioni vengono prese sul posto e il locale gestisce 34 coperti in sala, non si può pagare in altro modo se non con la carta. Infine, ciliegina sulla torta, le confezioni per l’asporto sono pensate con ogni attenzione, tanto da avere stampato sul retro la ricetta del piatto scelto.

Fonti: madenicenyc.com - gamberorosso.it


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