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Come si formano tuoni e fulmini durante una tempesta di neve

Come si formano tuoni e fulmini durante una tempesta di neve

La scienza moderna inizia a comprendere come si formano tuoni e fulmini in concomitanza con una tempesta di neve.

Il cielo squarciato dai fulmini e il rombo dei tuoni sono uno spettacolo naturale molto affascinante. I temporali possono spaventare o lasciare a bocca aperta. Questo fenomeno atmosferico è ancora più incredibile se si verifica durante una tempesta di neve. L’esistenza di quelli che sono stati chiamati “temporali di neve” è rimasta incerta fino a pochi anni fa. Ora la tecnologia permette di rilevarli con maggior chiarezza.

Come si formano tuoni e fulmini durante una tempesta di neve
@envatoelements

Tuoni e fulmini durante una tempesta di neve

I tuoni e i fulmini si possono formare in concomitanza con una tempesta di neve. La loro genesi è simile ad un temporale estivo. Nello specifico, una massa d’aria umida e relativamente calda vicino alla superficie terrestre sale negli strati più alti dell’atmosfera. L’aria si condensa e dà origine a delle nuvole. All’interno di queste ultime sono presenti anche piccoli cristalli di ghiaccio, una specie di grandine (chiamata “neve tonda”) e acqua liquida super raffreddata.

Quando questa miscela si muove all’interno della nuvola, genera una carica elettrica. A sua volta, dalla carica elettrica possono scaturire fulmini e tuoni. Il fenomeno è stato registrato solo in presenza di una tempesta di neve. Nonostante gli studi, come fa notare Sebastian Harkema (dell’Università dell’Alabama di Huntsville), gli elementi per comprendere appieno il fenomeno sono ancora troppo pochi.

Tuoni e fulmini difficili da riconoscere con una tempesta di neve

Per anni gli scienziati non sapevano se il fenomeno della formazione di tuoni e fulmini durante una tempesta di neve fosse vero o meno. Il motivo di questa incertezza è legato a diversi fattori. Il primo di questi è quello che la formazione di tuoni e fulmini in una tempesta di neve è un evento estremamente raro.

Il secondo motivo, invece, è legato alle condizioni meteorologiche e atmosferiche che si creano durante una tempesta di neve. Infatti, la neve è fonoassorbente e, quindi, è difficile sentire il rumore dei tuoni. Anche il cielo bianco e luminoso non aiuta a individuare la presenza dei fulmini. Questo genere di evento atmosferico è stato rilevato nelle zone di Colorado Front Range, delle Grandi Pianure e dei Grandi Laghi in Nord America.

La tecnologia aiuta a riconoscere i tuoni e i fulmini durante la tempesta di neve

Un passo in avanti per individuare e studiare il fenomeno della formazione di tuoni e fulmini durante una tempesta di neve è stato compiuto grazie allo sviluppo tecnologico. Una ricerca finanziata dal programma “Future investigators in Nasa Earth and Space Technology” ha permesso di ampliare la nostra conoscenza sugli elementi che portano alla formazione di tuoni e fulmini in concomitanza con una tempesta di neve.

Patrick Market, direttore della School of Natural Resources dell’Università del Missouri, si è interessato particolarmente al fenomeno dei temporali di neve. Nel 2006, Market ha pubblicato una ricerca su “Advancing Earth and Space Sciences”. Lo studio rileva che la formazione dell’86% dei tuoni e dei fulmini in inverno è collegabile ad una tempesta di neve. In queste occasioni erano caduti almeno 15 cm di neve in meno di ventiquattro ore.

Temporali di neve: evitare i pericoli

Comprendere come si formano tuoni e fulmini durante una tempesta di neve può servire anche alla società civile. Infatti, questo fenomeno atmosferico è raro e produce meno tuoni e fulmini rispetto ad un temporale estivo. Tuttavia, una tempesta di neve può essere molto estesa. Ciò può essere un pericolo per i cittadini e per la gestione dei voli.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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